27/08/09

TORNARE, RESPIRARE, RICOMINCIARE


Gran Canaria, salendo verso el Roque Noublo


A fine agosto ogni cosa torna al suo posto.


O forse no.

Non so voi, ma per me questo periodo è simbolicamente molto piu’ vicino alla fine del vecchio anno di quanto possa esserlo dicembre.
Non solo perchè settembre è il mese in cui tutto ricomincia, le scuole in primis, ma anche perchè, per chi ha avuto la fortuna di poter fare un po’ di vacanza, è il momento in cui la testa, finalmente disconnessa per qualche tempo, ricomincia a macinare in modo nuovo, se non altro piu’ lucido.

E proprio per questo, la fine di agosto è per me il periodo dei buoni propositi, delle promesse a me stessa, della speranza di nuove sfide, avventure...e così via.


Per cui sì, si riprende il ritmo di sempre, piano piano, ogni cosa torna al suo posto, ma allo stesso tempo si posiziona in modo nuovo, o almeno ci prova.


impronte

E’ con questo spirito, di rinnovata voglia di fare, che spero di riprendere in mano questo blog.
E’ con questa leggerezza che spero ciascuna di noi possa riprendere le proprie giornate, anche se a volte sembra davvero impossibile riuscirci.



Lanzarote, l'entroterra terra di vigne

In particolare oggi vi lascio due spunti e due libri ad essi legati.
Il primo spunto me lo ha dato proprio in queste ore una nuova amica Serena.
Mi ha regalato una frase di Romano Battaglia La nostra vita è quella che la nostra mente crea giorno dopo giorno, e noi siamo lo specchio di quei pensieri e mi ha suggerito un libro “Puoi guarire la tua vita” di Louise L. Hay.
Grazie Serena per le tue parole e la tua energia.
Io amo leggere, per me è terapeutico.
Mi son divorata 6 libri in un mese e ora sto leggendo La Prosivendola di Daniel Pennac...appena lo avro’ finito seguiro’ il tuo consiglio sicuramente.



Fiore

Il secondo spunto me lo ha lasciato Ventilando in un commento lasciatomi qui. Il concetto di lentezza, di attesa... ...incuriosita ho fatto una banalissima ricerca su google, inserendo “la lentezza”.
Ne è venuto fuori un libro di Milan Kundera, La Lentezza, appunto, pubblicato nel 1995.
Di Kundera ho letto solo “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di cui mi sono innamorata e a questo punto posso dire di sapere quale altro libro leggero’ presto.



Acqua

In particolare, vagando di recensione in recensione, mi sono fermata qui, dove leggo:

“(...)Altro bel concetto tracciato da Kundera è quello che potremmo chiamare “sindrome”del ballerino, Nietzsche l’avrebbe detta del funambolo, la mania di protagonismo, di fascinazione del maggior numero di persone usando non solo la propria artisticità, ma anche il seduttivo piacere di piacere. Il ballerino deve estromettere gli altri dal palcoscenico, egli è un individualista che, dopo aver battuto tutti nella lotta che Kundera chiama “judo morale”, tiene il suo personale spettacolo estetico, e di questi tempi di protagonismo dominante, di ballerini e funamboli della scena televisiva, per non parlare della diffusa smania da “Amici di Maria De Filippi”, il romanzo di Milan Kundera diventa particolarmente attuale. (...)” (Mary Amodeo)


E allora mi chiedo:
- ma noi, tutti/e noi, che usiamo questo mezzo chiamato blog per presentare all’esterno il nostro lavoro...siamo tutti/e ballerini/e?
- Il tentativo di costruire e affermare la propria personalità creativa, sperando, chissà, di tramutarla in lavoro, è sinonimo di individualismo, nonostante tante di noi perseguano il concetto di condivisione? Non lo so.
Credo ci riflettero’ e anche per questo voglio leggere questo libro.

Non mi piace l’idea di avere la “sindrome del ballerino”, ma in un certo senso credo anche che tutto cio’ sia in netto contrasto.


Bentornate fanciulle. Si ricomincia...l’importante è questo.




18 commenti:

scarpette rosse ha detto...

che bel post riflessivo Giulia, grz, credo che lo leggerò di nuovo, lo rileggerò e prenderò spunto da molte cose che hai scritto e citato
un bacio
buon rientro
Sonia

alteaperle ha detto...

Wow! Che rientro con stile Giulia! Ci sarebbe da dilungarsi dietro a queste riflessioni, ma dico solo questo: dietro alla scusa (nel suo senso positivo) della condivisione della nostra 'arte e manualità' c'è sicuramente la voglia di apprezzamento e la ricerca di conferme a quello che possiamo pensare di noi stesse. Sicuramente il blog, e il web in generale, sono un mezzo semplice, veloce, e (da non sottovalutare) gratuito, per mostrare a tutti chi siamo. Secondo me l'importante è non strafare e non voler a tutti i costi essere i primi della classe. Con un goccio di umiltà i sintomi della sindrome del ballerino non dovrebbero manifestarsi!
Un bacio e ben tornata, Anna

Simona ha detto...

Ciaooooo Giulia!!!!
Bentornatissima...
Io ho fatto danza per 11 anni e nonostante quel senso di ballare sia diverso "dal ballerino" che dici tu... senza dubbio c'è una grande voglia di esserci... di esistere... spesso per se stessi, ma enormemente anche per gli altri.
L'apprezzamento è uno di quei grandi "stimoli" e "slanci" che ci permettoo l'ideazione, le prove e la messa in scena..
io parlo per esperienza...quando facevo l'attrice erano meravigliosi i copioni da studiare in camera...bellissime le prove in teatro... "UNICA" L'ESIBIZIONE IN PUBBLICO...
kiss kiss Mia

Serena ha detto...

Noooooooooooooooo, non ci posso credere!!!!!!!!!!!!!! è telepatia la nostra!!!!!!!!! io l'ho detto che sono un pò streghetta....
Giulia ero venuta sul tuo blog per dirti che avevo postato una collana fatta con un tuo tutorial (il nome che gli ho dato già richiama il tuo post) e per dirti di andare a vedere che ne pensavi... e qui trovo che mi hai citato!!! Come mi fa piacere!!!!!!!
Tantissimissimissimissimo!!!!!!!
GRANDE GIULIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
Un abbraccio forte, forte!!!

P.S. Di frasi come quella ne ho molte altre se avrai voglia di venire ogni tanto sul mio blog le troverai in un etichetta. E poi visto che ti sei fidata per il libro e ne divori tanti te ne consiglio altri, poi...
Bacioni
Sere

barbara ha detto...

Ciao Giulia, grazie per il tuo commento. Che dire del tuo rientro? In grande stile, direi! Belle le tue parole, io purtroppo non leggo molto ma quello che hai scritto mi è piagiuto tanto. BENTORNATA!!!! Un grande bacio. Barbara

Tea ha detto...

Ciao Giulia,
è la prima volta che scrivo su questo blog anche se mi sembra di conoscerti in quanto ogni giorno vengo a sbirciare le tue meravigliose creazioni - anch'io mi sto cimentando nella "creazione" (che parola grossa!) di gioielli - e a seguire il filo del discorso che snodi giorno per giorno con te stessa e con noi che ti leggiamo.
Quello che penso è che piaccia a tutti in misura più o meno grande ricevere delle "gratificazioni" dall'esterno, cioè sapere che quanto facciamo o diciamo verrà "raccolto" da qualcun'altro e non rimarrà un ramoscello sterile. L'importante è che gli "altri" non diventino in tutto e per tutto il fine utlimo di ogni nostra azione e pensiero, perchè è allora che si prova la sensazione di essere dei "funanboli e ballerini" e si perde il centro di noi stessi. Almeno, a me a volte capita così.
Però, nel mio piccolo, pensando in particolare alla passione per i gioielli fai da te che è riemersa da poco dai meandri della mia infanzia, mi accorgo che la molla principale non è vedere le mie creazioni indossate da persone che le hanno trovate di loro gusto, ma è quel momento magico in cui mi siedo e apro le scatole con perle e perline di ogni tipo e dimentico tutto e tutti, bevendomi con gli occhi quella cascata di colori e trovando piacere e godimento nell'essere sola con me stessa.
Scusa mi sono dilungata un po' troppo.....
Un saluto a te e a tutte le altre e ancora complimenti!

Pulcinsky - my jewelry box ha detto...

Bentornata Giulia!
Ti auguro buona creativitá post rientro!

Cari saluti, Marga

Scarabocchio Girl ha detto...

Bentornata Giuls!
Anche io vivo la fne di agosto come una specie di Capodanno personale. E' il momento in cui mi arrivano tutte le idee che poi sviluppo durante l'autunno. E' strano, perchè lavoro così tanto ad agosto da nn aver tempo nemmeno per pensare, ma forse proprio pe questo la mia mente si mette in stand-by pronta ad esplodere non appena cala il lavoro...E prenderò qualche spunto di lettura dalle tue citazioni. Non so se siamo ballerine, a questo devo ancora pensare....

amrita ha detto...

ciao giulia,sono lorenza.
riflettevo leggendoti sulla fortuna di poter staccare e vedere orizzonti diversi dai soliti.non mi succede da tanto,per svariati motivi...soldi,lavoro,figlio piccolo,ferie che non coincidono mai a quelle di lui.....mille cose che purtroppo non possiamo cambiare,non avendo una stabilità ed una solidità economica.insomma,se c'è da lavorare,si lavora e muti,perchè quando non ce n'è è peggio.per fortuna amo il mio lavoro,e finalmente lo sento più stabile di tutto ciò che ho fatto fino ad oggi.non volevo lamentarmi,solo ringraziarti,per 5 minuti ho sognato di avere visto quello che hai visto tu.bellissime le fotografie.incredibile la calma che infondono.mi cibo di immagini e sensazioni altrui,le faccio mie,attraverso documentari,libri e internet,aspettando di viverle in prima persona.
scusa se mi dilungo,ma la sintesi non mi appartiene molto.
pensavo alla sindrome del ballerino.sì,ne sono assolutamente affetta.in 30 anni mio padre ha minato la mia autostima,mi ha fatta sentire l'ultima delle persone inutili,quindi sono egocentrica,cerco approvazione,eppure mi accorgo che sempre più spesso non ho paura di sbagliare,che non importa se quello che faccio piace,perchè sto scoprendo il gusto di fare perchè piace a me,quello che faccio,ed il fare in se.chissà,forse sto crescendo,o sarebbe meglio dire "guarendo"?
un abbraccio,e buona ripresa.
a,un'ultima cosa su settembre.
anche io l'ho sempre vissuto come una ripartenza.mentre con l'inizio dell'anno ho la sensazione netta che un qualcosa sia finito,a settembre mi sembra che la vita ricominci.quindi buo lavoro,aspetterò di vedere le nuove creazioni.

Anonimo ha detto...

Bentornata Giulia che bel post!! Anche per me settembre è un mese altamente simbolico in cui tutti i nuovi spunti a cui ho attinto durante l'estate possono essere elaborati e tradotti in nuove creazioni.Ho deciso anch'io di dar vita ad un piccolo blog che si chiama storie di fili e in risposta alla seconda parte del tuo blog ti dico che l'ho fatto prevalentemente per condividere le mie creazioni e in minima parte per individualismo inteso però come voglia di far vedere quello che so fare principalmente a persone a me care e quindi non solo ad "utenti web" ma anche e soprattutto ai miei cari e amici, persone fisiche che ,anche se lontane, possono apprezzare quello che faccio.In questo senso mi sento individualista ma dubito di riuscire a capire perchè una determinata persona sia spinta a tenere un blog ...so solo che seguo con interesse il tuo perchè non è mai banale!!
Ricominciamo!!!!!!

dany76t ha detto...

Giulia sono un pò impedita l'anonimo sono io ...ho sbagliato a digitare ciao Dany

Anonimo ha detto...

Bentornata Giulia e... un rientro con la R maiuscola, direi! :-)
Un abbraccio,
Marzia.

Unknown ha detto...

Giulia cara, quanta carne ci metti già al fuoco appena tornata!!!
Mi sa che ne parleremo al meeting!
Ma è già il prossimo fine settimana??? Poi controllo l'agenda e se non abbiamo programmi già programmati non mi perdo di sicuro l'occasione per abbracciarti finalmente in carne ossa e mega sorriso!!!
Comunque, io non credo che sia possibile condividere veramente qualcosa solo se si è in qualche modo individualisti. Nel senso; spesso si tende a "condividere" cose ed idee che non sono neppure nostre, e ci sta. Ma maggior valore (secondo me neh) ha condividere qualcosa che ci siamo sudate, che abbiamo "studiato", sudato e pensato; dare una parte di noi! Non so, questi sono i miei pensieri di getto delle 6 e trenta della domenica mattina e di sicuro lasciano il tempo che trovano!
Bacione carissima, a presto (!?!) Cathy

Paola ha detto...

Ciao Giulia :)
Adoto Pennac, ho tutti i suoi libri e tra un paio di mesi andrò Belleville a cercare sui marciapiedi le orme del mio amico capro espiatorio (quanto mi somiglia!)
L'insostenibile leggerezza dell'essere è un libro molto speciale per me...
Interessante spunto: da una parte creare è rendere visibile il proprio mondo interiore e condividerlo; dall'altro presuppone l'avere un luogo proprio, realmente accessibile solo a sé stessi.

Bentornata :)

Paola ha detto...

ops...era "adoro" :)

Giulia Boccafogli ha detto...

Grazie a tutte per il bentornata! Leggere i vostri commenti mi ha reso molto felice. Prima di tutto perchè credo che da questo tipo di confronti nascano stimoli importanti e costruttivi e poi perchè...be' evidentemente qualcuno che arriva in fondo ai miei noiosi papiri c'è! Sono felice!
Grazie a Sonia, che da poco ha fatto gli anni e acui faccio, anche qui i miei auguri!
Anna, grazie a te per la pazienza! :-) Ho fatto un salto al tuo blog e ho visto il tuo bellissimo Giveaway...non ho ancora partecipato solo perchè in casa non ho piu' il computer (morto...definitivamente morto e ora non ho voglia di spender soldi ...uso quello dell'ufficio). Lo faro' prestissimo...ho ancora un po' di tempo.
Alla cara Simo strizzo l'occhiolino e mando un beso! :-)
Serenza:...son stata a vedere la tua ballerina! Bellissima e che colori!!! Ecco anche queste son soddisfazioni...io che credevo di esser negata a spiegare come si giuliella! Grazie davvero!
Barbara! Grazie a te! Si ricomincia!
Maria Teresa...grazie per esseri presentata. Il tuo commento mi ha colpito particolarmente, in particolare cio' che dici alla fine...essere sole con se stesse davanti alla magia dei colori del mondo perlinoso...una gioia e una terapia perfette! Grazie di cuore e quando vuoi passa a farmi visita!
...continua...

Giulia Boccafogli ha detto...

Marga! Grazie a che a te e grazie anche per avermi scovata su FB! :-)
Marta...ammmmica mia...sono una disgraziata, devo ancora provvedere a ricaricarti. Lo faccio oggi, nel frattempo ti mando 3500 baci immensi...ci sentiamo in questi giorni pulzella mia bella e adorata.
Lorenza, piacere davvero di conoscerti. Il tuo commento mi ha fatto davvero piacere e mi ritrovo in molte cose che dici. Verro' a trovarti sul tuo blog che a quanto ho visto velocemente mi pare davvero bello! Un bacione e torna quando vuoi a trovarmi!
Dany, Marzia...ciao fanciulle, un bacione anche a voi!
Anna: preparati perchè appena ci vediamo affogheremo nelle chiacchiere...portati una bottiglietta d'acqua! ;-)

La Fata...ah la Fata...ti ho tenuta per ultima perchè ha detto una delle cose piu' vere e acui non avevo mai pensato in modo così lucido e concreto
"...non credo che sia possibile condividere veramente qualcosa solo se si è in qualche modo individualisti. Nel senso; spesso si tende a "condividere" cose ed idee che non sono neppure nostre, e ci sta. Ma maggior valore (secondo me neh) ha condividere qualcosa che ci siamo sudate, che abbiamo "studiato", sudato e pensato; dare una parte di noi!"
Questo è il punto, la chiave...ma quanto è difficile condividere in questo modo universalmente...nel senso, senza sapere concretamente con chi stai dialogando. Pero' è così che ci si evolve, ed è grazie a questo genere di persone che si fanno progressi...impone grande e incondizionata generosità e filantropia...oltre che grande fiducia in se stessi. Ci lavorero', perchè credo che sia una delle piu' grando verità sull'argomento che ho trivato da quando mi pongo questo dilemma. Grazie per avermi fatto trovare questo nodo. Un bacino intanto e ci sentiamo presssstooo...magari davati ad un bicchiere di merlot! :-)

Sara Pacciarella ha detto...

Oh santa patata! Mi facevo un giro per vedere se avevi lasciato qualche rispostina di qua e di là e cosa scopro? Che non ho commentato questo bellissimo post! Ma come ho fatto? Forse l'ho fatto ma mi si è perso il commento? Uff.
Comunque, io penso che la voglia di calcare la scena non sia necessariamente in contrasto con condividere qualcosa. Tutti abbiamo voglia di mostrarci, di dire al mondo che ci siamo e come vogliamo starci, ma poi sul palco bisogna saperci stare e non tutti i ballerini lo fanno. Non ti pare? Solo quelli che comunicano qualcosa oltre alle mosse tecniche e alle piroette perfette possono dare qualcosa in piu'. Credo abbia a che fare con l'umanità e l'umiltà. Se non si ha voglia di condividere se stessi nel vero e nel profondo allora è solo un individualistico esercizio di stile. Fila? :-)
Te besoOOOOooooOOOO!
Mua!
Sara.