Qualche giorno fa mi avete lasciato un sacco di commenti sul post elucubrazione, dedicato alle ragioni "linguistico-filosofiche" (...che termini aulici...) che ruotano attorno al ruolo del "designer".
Questa sera vi, pongo, e facendolo la pongo anche a me stessa, un'altra questione.
Vi capita mai di pensare troppo?
Mi spiego.
La creatività e la sua concretizzazione, hanno per me una valenza espressiva molto alta.
Non sono capace di stare ferma, non ci riesco.
Ho sempre sentito il bisogno di convogliare le mie energie in qualcosa che potesse portare all'esterno tutto il groviglio di immagini e fantasie che avevo in testa.
Da piccola era tutto piu' semplice.
Non c'erano filtri, non c'erano responsabilità, pochi doveri se non quelli di formare la propria persona nell'intelligenza e nella meraviglia delle piccole scoperte quotidiane.
Poi un bel giorno cresci e ti rendi conto che devi fare i conti col tempo e con tutte le incombenze quotidiane, piccole o grandi che siano.
Ogni gesto, o quasi, porta con se' responsabilità, anche insignificanti certo, ma ci sono.
E spesso, per non perdere colpi, sei costretta a seguire piccoli schemi mentali per facilitare una mera organizzazione quotidiana.
Poi qualcuno ti spiega che ogni gesto, soprattutto se creativo, puo' essere assimilato meglio all'esterno se trova una giustificazione. Alcuni di voi sorrideranno nel leggere quest'ultima affermazione, ma vi posso garantire che la razionalità spesso gioca anche questi "brutti" scherzi.
Io quando arrivo in fondo ad un progetto, di qualsiasi natura esso sia, sono davvero soddisfatta, quando ogni segno trova un senso, logico, seppur armonioso, ma deve funzionare.
Anche dentro alla piu' soggettiva delle ispirazioni deve esserci almeno un micro elemento che possa essere esplicabile in modo fluido, senza forzature.
L'ispirazione puo' essere un problema da risolvere, un tema da seguire, un sensazione...non importa.
Per capire come seguire la suggestione devo poter giustificare i gesti. Banale direte voi, ed effettivamente lo è perchè, come spesso accade, la risposta piu' facilmente assimilabile anche all'esterno è anche la piu' semplice.
Ecco, io ogni tanto vorrei andare oltre a questa razionalità.
Come quando ero piccola e pensavo che in fondo al water vivesse l'uomo fogna (scusate per la visione poco poetica, ma credo renda l'idea), o come quando mettersi un paio di collant in testa e pensare di essere un coniglio era una cosa assolutamente normale.
Per questo ho deciso di assegnarmi un compito.
Nei prossimi giorni voglio provare a fare un esercizio di "creazione creativa".
Cosa intendo? Vediamo, ora vi spiego la nuova elucubrazione.
Avete mai fatto esercizi di "scrittura creativa"?
Quando ero al liceo, il mio meraviglioso prof di lettere (e qui voglio ringraziare pubblicamente il mitico prof. Franchi, il professore che tutti dovrebbero avere almeno una volta nella vita) fece scrivere a ciascuno di noi tre parole a caso su tre bigliettini. Questi bigliettini finirono tutti dentro ad un casco o ad un cappello di uno di noi (non vogliatemene ma questo dettaglio proprio non lo ricordo). Poi ognuno di noi pesco' da questo casco magico tre parole a caso. Il compito era quello di scrivere tre micro temi, in tempi brevi, senza pensare troppo, che avessero come motivo portante una di queste tre parole, un tema a parola.
Fu divertentissimo. Liberatorio. Nuovo. Emozionante.
Io in realtà non andai poi benissimo...ok, presi la sufficienza, ma l'italiano era la mia passione (era ancora il periodo in cui volevo fare la scrittrice...poi la prof di latino e greco degli anni successivi mi fece cambiare idea, mannaggia a lei) e confesso che ci rimasi un po' male perchè speravo di fare molto meglio.
Ora a distanza di anni mi rendo conto del motivo. Non mi ero asciata andare abbastanza.
Ebbene. In questi giorni così pieni, stressanti e bellissimi...sento un enorme bisogno di creare in libertà. Lasciandomi andare.
Domani mi daro', vi daro', tre parole. Prese a caso dal vocabolario. Non ho le prove, ma spero mi crediate. E poi mi prendero' un po' di tempo per sviluppare tre oggetti (saranno sicuramente giulielli perchè so fare solo quelli) ispirati a quelle parole ma senza nessuno schem logico. Me lo giuro, ve lo giuro!
Se volete farlo anche voi, fatelo e mandatemi le foto a creamyx@gmail.com le pubblichero' tutte assieme se lo vorrete. Non si vince nulla. Solo la soddisfazione di aver lasciato correre la fantasia, per davvero!
A domani per le parole creative!
Questa sera vi, pongo, e facendolo la pongo anche a me stessa, un'altra questione.
Vi capita mai di pensare troppo?
Mi spiego.
La creatività e la sua concretizzazione, hanno per me una valenza espressiva molto alta.
Non sono capace di stare ferma, non ci riesco.
Ho sempre sentito il bisogno di convogliare le mie energie in qualcosa che potesse portare all'esterno tutto il groviglio di immagini e fantasie che avevo in testa.
Da piccola era tutto piu' semplice.
Non c'erano filtri, non c'erano responsabilità, pochi doveri se non quelli di formare la propria persona nell'intelligenza e nella meraviglia delle piccole scoperte quotidiane.
Poi un bel giorno cresci e ti rendi conto che devi fare i conti col tempo e con tutte le incombenze quotidiane, piccole o grandi che siano.
Ogni gesto, o quasi, porta con se' responsabilità, anche insignificanti certo, ma ci sono.
E spesso, per non perdere colpi, sei costretta a seguire piccoli schemi mentali per facilitare una mera organizzazione quotidiana.
Poi qualcuno ti spiega che ogni gesto, soprattutto se creativo, puo' essere assimilato meglio all'esterno se trova una giustificazione. Alcuni di voi sorrideranno nel leggere quest'ultima affermazione, ma vi posso garantire che la razionalità spesso gioca anche questi "brutti" scherzi.
Io quando arrivo in fondo ad un progetto, di qualsiasi natura esso sia, sono davvero soddisfatta, quando ogni segno trova un senso, logico, seppur armonioso, ma deve funzionare.
Anche dentro alla piu' soggettiva delle ispirazioni deve esserci almeno un micro elemento che possa essere esplicabile in modo fluido, senza forzature.
L'ispirazione puo' essere un problema da risolvere, un tema da seguire, un sensazione...non importa.
Per capire come seguire la suggestione devo poter giustificare i gesti. Banale direte voi, ed effettivamente lo è perchè, come spesso accade, la risposta piu' facilmente assimilabile anche all'esterno è anche la piu' semplice.
Ecco, io ogni tanto vorrei andare oltre a questa razionalità.
Come quando ero piccola e pensavo che in fondo al water vivesse l'uomo fogna (scusate per la visione poco poetica, ma credo renda l'idea), o come quando mettersi un paio di collant in testa e pensare di essere un coniglio era una cosa assolutamente normale.
Per questo ho deciso di assegnarmi un compito.
Nei prossimi giorni voglio provare a fare un esercizio di "creazione creativa".
Cosa intendo? Vediamo, ora vi spiego la nuova elucubrazione.
Avete mai fatto esercizi di "scrittura creativa"?
Quando ero al liceo, il mio meraviglioso prof di lettere (e qui voglio ringraziare pubblicamente il mitico prof. Franchi, il professore che tutti dovrebbero avere almeno una volta nella vita) fece scrivere a ciascuno di noi tre parole a caso su tre bigliettini. Questi bigliettini finirono tutti dentro ad un casco o ad un cappello di uno di noi (non vogliatemene ma questo dettaglio proprio non lo ricordo). Poi ognuno di noi pesco' da questo casco magico tre parole a caso. Il compito era quello di scrivere tre micro temi, in tempi brevi, senza pensare troppo, che avessero come motivo portante una di queste tre parole, un tema a parola.
Fu divertentissimo. Liberatorio. Nuovo. Emozionante.
Io in realtà non andai poi benissimo...ok, presi la sufficienza, ma l'italiano era la mia passione (era ancora il periodo in cui volevo fare la scrittrice...poi la prof di latino e greco degli anni successivi mi fece cambiare idea, mannaggia a lei) e confesso che ci rimasi un po' male perchè speravo di fare molto meglio.
Ora a distanza di anni mi rendo conto del motivo. Non mi ero asciata andare abbastanza.
Ebbene. In questi giorni così pieni, stressanti e bellissimi...sento un enorme bisogno di creare in libertà. Lasciandomi andare.
Domani mi daro', vi daro', tre parole. Prese a caso dal vocabolario. Non ho le prove, ma spero mi crediate. E poi mi prendero' un po' di tempo per sviluppare tre oggetti (saranno sicuramente giulielli perchè so fare solo quelli) ispirati a quelle parole ma senza nessuno schem logico. Me lo giuro, ve lo giuro!
Se volete farlo anche voi, fatelo e mandatemi le foto a creamyx@gmail.com le pubblichero' tutte assieme se lo vorrete. Non si vince nulla. Solo la soddisfazione di aver lasciato correre la fantasia, per davvero!
A domani per le parole creative!
8 commenti:
Che bellissima idea!!!
Ora non ho il tempo per scriverti di più e non so se riuscirò in tempi brevi a partecipare a questa bellissima "sfida" con me stessa... Ne ho tante di sfide in questo momento e le ho accettate tutte; rischio, se metto altra carne al fuoco il "burn out"! Però è fantastica, prima o poi lo faccio anche se più o meno con le mie creature la cosa funziona poi sempre così! Un abbraccio mattutino e frettoloso ma non per questo meno sentito!!!! Buon divertimento Giulia, Fata Bislacca
Ciao Giù, che bella idea! Devo dire che da quando ti dai un po' di più al blog, e a noi che avidamente ti seguiamo, ci regali qualcosa... Mi piace questa sfida, io credo di averne bisogno. Condivido molto quello che dici, la razionalità mi frega spesso. Sono una persona emotiva, ma anche molto razionale. Anche se nel creare qualcosa cerco il più possibile di "sentire" (come ho scritto già una volta) ci sono mille cose che mi legano al pensiero... prima fra tutte il combattere costantemente col mio limitatissimo budget. Anche di questa cosa però cerco di fare una sfida creativa, dura ma appassionante. I limiti sono fatti per essere superati, spostati un po' più in là... Bello che si possa farlo insieme nonostante le distanze! Io ci sto.
bella idea Giulia...mi frulla già il cervello per l'evoluzione che potrebbe avere...la libertà d'espressione, il lasciarsi andare deve comunque avere delle guide e in questo noi sicuramente abbiamo una metodologia progettuale già acquisita che ci permette di andare in libera con il controllo delle azioni per tirar fuori l'unica soluzione possibile in quel momento e accettabile alla vista. un "qui ed ora" che si congela...le parole sono la via da seguire,il come è soggettivo è fà la differenza. i progetti aperti sono la mia passione...ti viene in mente qualcos'altro?
aspetto le tre parole..
a presto
roberta
Ciao Giulia! Arrivo tramite Alessia e Fata Bislacca...
Tra l'altro noto che anche tu sei di Bologna come me...ma non è cheilliceo di cui parli magari èanche il Galvani? Che ricordi...
Beh prima di tutto complimentissimi davvero doverosi per i tuoi lavori poi
Senti...ho appena mandato una mail ad Alessia piena di "sentire" (e per la quale mi sono anche sentita vagamente strana!)...ora non può essere solo un caso che sono arrivata a leggere questo tuo post!
Quasi quasi sto alla tua sfida...aspetto le tue parole con curiosità
Ciao Giulia arrivo da te tramite i blog di Alessia e della nostra Fatuzza...
Tra l'altro noto con piacere che anche tu sei di Bologna come me...ma non è che il liceo di cui parli è il mitico Galvani? Che ricordi...
Per prima cosa ti faccio dei doverosissimi complimentoni per i tuoi lavori! E poi...ho appena mandato una mail ad Alessia piena di "sensazioni" di "sentire" a volte difficilmente trasmissibili e che per alcuni versi mi hanno fatta sentire un po' "strana" nonostante la mia dimestichezza con il mondo psichico mio e altrui (causa studi in merito ovviamente!)...e arrivo qui da te che presenti questo post interessantissimo equesta sfida...
sai cosa ti dico...io quasi quasi la colgo! Un saluto Ale(ssandra)
ops cara perdona...ti ho scritto 2 volte perché non mi ero accorta che i tuoi commenti sono ad approvazione e pensavo che il primo fosse andato perso!
Sorry
Eccomi qui...avrete capito che sono nottambula. In realtà starei tutto il giorno a trafficare sul mio blog ma il lavoro intensissimo non me lo permette e così la sera mi divido tra computer e creazioni...il piu' delle volte anche fino alle 2 di notte...molto male per la salute!
@Fata: buona sera fatina! Come ti capisco!!! Io sono carica di lavoro da far paura e anche la passione è diventata così passione che mi succhia tutto il restante tempo. Non mi resta che prendermi il week end per staccare e riposare! Ad ogni modo, questo esercizio l'ho proposto perchè mi piaceva l'idea di condividere questo mio limite e saro' molto felice di ricevere poi mille commenti, bacchettate o complimenti, anche bislacchi! Quindi, venghino venghino siori e siore...si sta per aprire l'estrazione!
Un bacione!
Giulia
Ale: condivido tutto cio' che hai detto! Infatti poi oguno troverà il suo modo di affrontare questa sfida e non ci sono tempi...ognuno deve metterci il tempo che crede! Bella sì l'idea di creare assieme! Anche a me piace e sono felice di aver trovato delle copagne di merenda! Ora sto per estrarre!
UN abbraccio serale!
@ROberta: Dopo ver postato ieri sera ho pensato che in effetti inevitabilmente una mini logica la dovro' seguire anche in questo esercizio. Io penso che forse una soluzione potrebbe essere anche quella di partire proprio da un mini racconto a fiume. Lì, parola per parola, senso dopo senso, trovare la traccia per la creazione. Perchè in effetti le mani devono sapere cosa andare a cercare! Dovrei pubblicare anche io una foto del mio antro per farvi capire lo stato confusionale in cui lavoro...hihihi! Pero' prometto di sforzarmi il piu' possibile di seguire l'onda dell'istinto. Riprendetemi voi se trovate troppa rigidità. UN abbraccio...a tra pochissimo!!!!
@Drina: o mamma! Anche tu ex Galvani?!?!? Ebbene sì, è proprio lui! La scuola che mi ha visto nascere e appassire nel mio desiderio di darmi alla scrittura...e forse è stato un bene :-P anzi, sicuramente! Magari in privato ti dico anche la iena di latino e greco che mi ha fatto passar la passione per le lettere! Ma il prof del ginnasio era un genio incredibile, un grande, immenso uomo, capace di farci amare le ore di italiano e aspetare con trepidazione le lezioni di letteratura greca e latina...dici poco! Peccato che ti prof così ce ne siano pochi.
Sai, io come ho detto in questo post, tendo ad essere molto cerebrale...ragiono troppo, su tutto e molte volte mi faccio un po' ridere da sola perchè ogni cosa in parte rischia di acquisire pesantezza a volte. Lavorare su di me e sulla mia potenziale leggerezza è cosa quotidiana. Ecco perchè questa idea e se avrai voglia di provare non potro' che essere felice!!! Una bolognese creativaaaa!!! Evviva! Merce rara a quanto pare! Grazie per essere passata da qui. Ora estraggo, faccio il post e passo a salutarti! E intanto ti aggiungo tra i link in basso...se posso. Un abbraccio
Giulia
Una bellissima sfida. Se avrò tempo parteciperò molto volentieri!!
Adoro le parole, le associazioni e la potenza di lasciarsi andare. E' come ballare ad occhi chiusi lasciando uscire tutte le nostre emozioni...
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